La nuova campagna “Piacere di conoscermi” accosta l’igiene intima al supporto psicologico, sollevando dubbi sull’efficacia e l’etica di un’iniziativa che rischia di banalizzare temi complessi come la salute mentale. È davvero questo il modo migliore per affrontare il benessere delle persone?
La nuova campagna di “comunicazione sociale” che vede la collaborazione tra Chilly, noto brand di prodotti per l’igiene intima femminile, e Unobravo, una tra le maggiori piattaforme di supporto psicologico online comincia a far discutere. L’iniziativa, chiamata “Piacere di conoscermi”, si propone di sensibilizzare le donne sul tema della consapevolezza e della libertà personale. Tuttavia, questa campagna ha sollevato diverse perplessità, soprattutto per il modo in cui il supporto psicologico viene trattato, con il rischio di banalizzare un tema così delicato e importante.
Piacere di conoscermi: Chilly e Unobravo stanno davvero supportando la salute mentale delle donne?
La campagna di Chilly e Unobravo pone al centro il concetto di consapevolezza e libertà femminile. Tuttavia, la sua esecuzione solleva forti critiche, in particolare per il modo in cui viene trattato il supporto psicologico, quasi come fosse un prodotto da vendere “un tanto al chilo”.
Salute mentale ridotta a marketing?
Associare l’igiene intima a un servizio di supporto psicologico rischia di banalizzare un tema tanto importante quanto delicato. La salute mentale è un argomento complesso e profondo, non dovrebbe essere usato come leva di marketing per vendere prodotti commerciali. Tuttavia, la collaborazione con Unobravo sembra fare proprio questo: offrire un servizio psicologico come se fosse una semplice estensione di un bene di consumo. Questa scelta riduce il valore del supporto psicologico, che viene sminuito e confezionato per scopi promozionali.
Il supporto psicologico non è una merce: i rischi di un approccio superficiale
Le problematiche psicologiche non possono essere trattate alla stregua di un prodotto di massa. L’idea di collegare la salute mentale alla vendita di prodotti d’igiene intima rischia di svuotare di significato l’importanza di ricevere un aiuto qualificato e personalizzato. Questo tipo di iniziative può creare confusione e distorcere la percezione del supporto psicologico, che viene visto come un servizio accessorio, anziché come una necessità vitale per chi soffre.

Un marketing irresponsabile: quando i messaggi fuorviano
La campagna, che apparentemente vuole promuovere l’autonomia femminile, finisce per fare leva su temi delicati in modo commerciale. Ciò non solo compromette il valore reale del supporto psicologico, ma rischia di trasmettere l’idea che basti acquistare un prodotto per risolvere questioni personali complesse. Questo tipo di marketing appare irresponsabile e fuorviante, trattando il benessere psicologico come qualcosa da “vendere” insieme a un prodotto d’igiene.
Chilly e Unobravo, una partnership problematica
Questa collaborazione sembra fare un uso superficiale del tema della salute mentale, relegando il supporto psicologico a un ruolo marginale e accessorio. Il rischio è quello di normalizzare l’idea che la salute mentale possa essere “venduta” con un prodotto d’igiene, ignorando la complessità e la delicatezza del tema. In un’epoca in cui la consapevolezza sul benessere psicologico è più importante che mai, le aziende dovrebbero trattare questi argomenti con la serietà e il rispetto che meritano.