Gaza ph. perlapace.it

430 euro di multa per uno striscione su Gaza: la libertà di espressione ha un prezzo?

L’apicoltore multato a Desio per aver esposto un messaggio di pace su Gaza scatena il dibattito. Un segnale di repressione del dissenso?

Il caso dell’apicoltore di Desio, Marco Borella, multato per aver esposto uno striscione con la scritta “Stop bombe a Gaza, stop genocidio”, rappresenta una chiara violazione del diritto costituzionale di libertà di espressione sancito dall’articolo 21. Questo episodio solleva preoccupanti interrogativi su un possibile disegno repressivo, volto a limitare la libertà di pensiero, richiamando alla mente tristi pagine della storia italiana in cui il dissenso veniva sistematicamente messo a tacere.

Non possiamo ignorare il fatto che l’accusa di “propaganda non autorizzata” sembri essere un pretesto per colpire chi esprime opinioni contrarie alla narrazione ufficiale. Cominciamo a sentire troppo spesso anche di “manifestazioni non autorizzate” dimenticandoci che le manifestazioni in Italia non si autorizzano. Mai. Semmai si preannunciano a chi di dovere.

Apicoltore di Desio

La repressione del dissenso pacifico, mascherata da questioni amministrative, sta diventando una pericolosa tendenza. Il rischio è che si normalizzi questa forma di censura, soffocando voci di protesta e portando a una deriva autoritaria, come già vediamo accadere non troppo lontano da noi.

L’episodio non è passato inosservato, per fortuna: le opposizioni politiche hanno immediatamente espresso solidarietà a Borella, condannando con fermezza l’accaduto e l’opinione pubblica è insorta attraverso i social e un tam tam di condivisioni su whatsapp della notizia e dell’audio di Borella.

Ci si aspetterebbe ora che la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, prendesse una posizione chiara su questa vicenda. La democrazia non può permettersi ambiguità su temi così cruciali. Un intervento è auspicabile per definire l’accaduto e fugare ogni cattivo pensiero sulla possibilità che episodi simili rientrino in una strategia più ampia di repressione della libertà di espressione, che avrebbe tanto un vago sentore decisamente stantio.

In un periodo storico in cui – in modo più o meno diffuso – nel mondo la libertà di parola viene minacciata, è fondamentale che, perlomeno in Italia, paese democratico fino a prova contraria, chi detiene il potere risponda con trasparenza e responsabilità, garantendo il rispetto dei diritti fondamentali di tutti i cittadini e cittadine.

Il silenzio su questi episodi può trasformarsi in complicità: è fondamentale denunciare e contrastare tali episodi per evitare che la nostra democrazia scivoli verso un passato che pensavamo di aver superato​.

Aggiornamento dalle agenzie: La multa all’apicoltore di Desio è stata annullata. I carabinieri di Monza hanno revocato la sanzione in autotutela.

Fondatrice di comeilsale.it, sono una giornalista girovaga e food-victim. Adoro le storie, le cose autentiche e gli animali. Detesto molte altre cose detestabili e, di solito, lo nascondo poco. Per nulla, direi.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

New York_dog_ ph. Shutterstock
Precedente

New York a 4 zampe: i migliori posti pet-friendly della città

Successiva

Diritti universali o priorità surreali?Dalla maternità surrogata criminalizzata ai cani in Parlamento: che Paese stiamo costruendo?

Ultime da Blog

Donald Trump

TRUMP: ANCORA LUI, A CAVALCIONI SUL MONDO

Il ritorno di Trump alla Casa Bianca: futuro oscuro per diritti, democrazia e stabilità globale. La notte elettorale è finita, e il risultato suona come una campana d’allarme per il mondo intero: Donald Trump è tornato alla guida degli Stati Uniti. Con un passato recente segnato dall’assalto al Congresso del
Matteo Renzi

Se questo è un Governo: l’indecoroso dibattito tra Giuli e Renzi al Senato

La crisi del linguaggio e del rispetto istituzionale che caratterizza il dibattito politico odierno. Il Question Time di oggi al Senato ha messo in evidenza un episodio preoccupante del dibattito politico italiano, in cui il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha scelto di rispondere all’interrogazione del senatore Matteo Renzi in
Tonia Infame - scritta su un muro di Sassari

TROIA INFAME e la mediocrità nell’arte di insultare

Ode alle scritte patriarcali e misogine sui muri di città. Muro di città. Esterno giorno. Troia infame. troia /’trɔja/ s. f. scrofa. bagascia, baiadera, baldracca, battona, bella di notte, buona donna, cagna, cocotte, cortigiana, donnaccia, donna da marciapiede, donnina allegra, etera, falena, gigolette, lucciola, lupa, malafemmina, marchettara, mercenaria, meretrice, mignotta, mondana, passeggiatrice,
Culurgiones

RISTORATORE SARDO EXPAT, DI SARDEGNA HAI SOLO (PIÙ) LE INFRADITO

Come assassinare l’isola nel tempo di un battito. Contenuto altamente polemico. Poi non dite che non ho avvisato. Vivo a Torino da quattro anni. Sono sarda. Ma sarda riscoperta, una volta lasciata l’isola. È proprio vero che per capire bisogna andarsene: allontanandomi dalla mia terra ne ho colto l’essenza e
violenza di genere

VOGLIO ESSERE LIBERA

Donne contro donne: il paradosso del patriarcato interiorizzato. Sullo sfondo della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, emerge una storia inquietante che svela quanto radicato sia il problema culturale alla base di certi crimini e delle reazioni che li accompagnano. Dove siamo? Palermo. Quando? Oggi, ieri, domani, qualunque tempo
Andrea Delmastro

Ferocia comunicativa: le parole di Delmastro & co. e la democrazia sotto assedio

Quando il linguaggio diventa lama: propaganda, violenza verbale e il pericolo per il futuro democratico L’era della ferocia comunicativa: apriamo le finestre, l’aria è irrespirabile. Immaginate una stanza con finestre sigillate, satura di aria immobile, irrespirabile. Un puzzo tremendo. Questa è la ferocia comunicativa che non lascia spazio al pensiero
TornaSu

Da non perdere

Andrea Delmastro

Ferocia comunicativa: le parole di Delmastro & co. e la democrazia sotto assedio

Quando il linguaggio diventa lama: propaganda, violenza verbale e il
Donald Trump

TRUMP: ANCORA LUI, A CAVALCIONI SUL MONDO

Il ritorno di Trump alla Casa Bianca: futuro oscuro per